duminică, septembrie 18, 2005

Romania-Ue, il presidente Basescu: in prima linea per combattere la corruzione

Sin dalla sua elezione nel dicembre scorso, il nuovo presidente rumeno - Traian Basescu - ha un grande desiderio: far entrare la Romania nell'Unione europea nel gennaio del 2007. Un sogno che potrebbe diventare presto realtà con la firma del trattato di adesione in programma il 25 aprile. Ma Basescu non potrà permettersi passi falsi, dal momento che l'Unione ha attivato la clausola di salvaguardia, un provvedimento senza che potrebbe ritardare di un anno l'adesione del paese. Euronews ha incontrato il presidente rumeno a Bucarest per comprendere meglio il futuro della Romania e il calendario delle sue riforme.

EuroNews: Cosa pensa della clausola di salvaguardia adottata dall'Unione europea? Ritiene che rifletta una mancanza di fiducia nei confronti della Romania?

Traian Basescu: Ad essere onesti, gli europei hanno fatto bene a introdurre questa clausola, dal momento che la Romania ha una lunga storia di impegni non mantenuti. Allo stesso tempo capisco che i cittadini dei paesi europei hanno bisogno di sentirsi al sicuro quando guardano all'adesione della Romania e della Bulgaria. Se raggiungeremo gli standard europei richiesti da questa clausola, alla fine la Romania potrà dirsi un paese in regola.

EuroNews: La Romania ha approvato un'importante legge per combattere la corruzione. Lei pensa che funzionerà?

Traian Basescu: La questione fondamentale non è solo il piano di azione che abbiamo approvato e che presto metteremo in pratica. Il punto cruciale della giustizia rumena è l'indipendenza della giustizia stessa. Una giustizia che non deve essere controllata dai politici.

Vi posso garantire che nei miei primi quattro mesi di mandato ho pubblicamente chiesto alle istituzioni ogni settimana - e talvolta ogni giorno - di agire in base alle leggi e non all'influenza politica. In qualità di presidente della Repubblica non sono interessato ai pesci piccoli. Questi vengono catturati e giudicati dalle forze dell'ordine e dalla pubblica accusa. Il mio obiettivo in qualità di presidente è quello di ripulire la classe politica dagli squali, dai grossi squali.

EuroNews: A chi pensa quando parla di grossi squali?

Traian Basescu: Buona parte dei 300 uomini piu' ricchi della Romania sono di fatto grossi squali dell'economia nazionale e sono loro che vanno attaccati. Se date un'occhiata ai giornali di questi giorni vedrete che alcuni di loro sono già in prigione. E andremo avanti. Continueremo innanzitutto a scoprire quali sono i politici che li sostengono nelle loro grosse frodi. Non fermero' questo processo, anzi lo incoraggero' sempre di piu'.

EuroNews: Pensa che la giustizia del suo paese stia perseguendo i casi di corruzione nel modo giusto?

Traian Basescu: Si aprono cause contro funzionari pubblici che hanno preso 500 euro di bustarlle o contro medici che ricevono dei bonus o contro funzionari del ministero della difesa che hanno fatto non so che cosa...insomma casi piccoli e isolati. Mentre io proprio in un incontro di pochi giorni fa con alcuni magistrati ho fatto notare che la lotta alla corruzione si vince puntando sui pesci grossi, su casi eclatanti.

EuroNews: Qual e' secondo lei il ruolo principale degli Stati Uniti in Europa?

Traian Basescu: E' evidente che gli Stati Uniti sembrano essere piu' interessati alla stabilitá nella regione del Mar Nero di quanto non lo siano gli europei. Ne ho parlato con alcuni politici dell'Unione. Li ho invitati caldamente a occuparsi della situazione nel Mar Nero: dal traffico di droga, piuttosto che di persone che vengono trasportate in Paesi dell'Europa occidentale o al traffico di armi che raggiungono i Balcani occidentali, il Medio Oriente, l'Afghanistan o l'Iraq.Dobbiamo continuare a mettere in guardia i nostri amici dell'Unione europea perchè' prima o poi tutti noi avremo un problema nel Mar Nero. Senza dubbio gli americani sono piu' veloci. Hanno giá' colto l'importanza geostrategica del Mar Nero per l'Europa e sono convinto che prima o poi tutti quanti presteranno la giusta attenzione a quest'area. A mio parere la soluzione sta nell'internazionalizzare il Mar Nero come e'avvenuto per il Mediterraneo. La ringrazio molto

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